Il 26 novembre 2021 gruppo britannico Lush Cosmetics ha chiuso tutti i suoi account social in ogni paese. La decisione dell’azienda di abbandonare Facebook, Instagram, Snapchat e TikTok è stata presa dopo un’attenta riflessione sull’effetto negativo che i social hanno sui giovani. L’azienda è sempre stata molto attenta alle tematiche sociali e ambientali, adottando negli anni un approccio sempre più etico e improntato sulla sostenibilità. I suoi prodotti sono al naturali e senza parabeni, non vengono testati sugli animali e anche per quanto riguarda le confezioni il brand cerca di essere più green possibile, riducendo l’utilizzo di plastica. Abbandonare i social, tra l’altro proprio nel giorno del Black Friday, significa perdere milioni di Euro: una decisione così drastica è senz’altro determinata da un senso etico molto forte. La domanda che sorge spontanea è: Lush ha fatto bene?
I social hanno senz’altro un impatto negativo sui giovani. Innanzitutto i loro punti di riferimento sono modelle e modelli dal fisico perfetto, con i capelli lucenti e la pelle liscia come la seta. I giovani li usano come metro di paragone per valutare il proprio aspetto fisico, sentendosi così insicuri e inadeguati. Come se non bastasse, guardando la vita perfetta e felice dei loro coetanei, i ragazzi si sentono insoddisfatti della propria. Mentre stanno al cellulare a sfogliare il feed di Instagram, vedono altre persone della loro età che pubblicano un successo dopo l’altro e accumulano fantastiche esperienze, suscitando nei giovani utenti la paura di rimanere indietro e di perdersi le più importanti esperienze di vita (la cosiddetta FOMO, Fear Of Missing Out).
Inoltre, sono sempre più frequenti gli episodi di cyberbullismo. Gli utenti non hanno paura di esprimersi davanti a uno schermo e alcuni di loro si sentono liberi di criticare, giudicare e prendere in giro, senza rendersi conto che dall’altra parte c’è una persona reale con delle emozioni. I social media perciò, hanno un forte un impatto sulla salute mentale dei giovani. Possono provocare ansia, isolamento e persino depressione. Di conseguenza, appare giusta e sensata la scelta di Lush di abbandonare tutti i social: l’azienda infatti, ha sempre sostenuto di avere a cuore la salute dei suoi clienti e giustamente, non vuole contribuire a farli sentire inadeguati.
Ma non è forse vero che i social sono solo mezzo di comunicazione e l’impatto, positivo o negativo, dipende dall’uso che se ne fa? Lush infatti, potrebbe aver perso una grande occasione per cercare di migliorare l’autostima dei giovani utenti. I social infatti, non sono solo fonte di svago e divertimento, ma possono essere usati anche per educare e sensibilizzare le persone su tematiche importanti, come la salute mentale. Possono essere un modo per dare l’esempio, abbassando gli standard di bellezza ed insegnando il rispetto per le altre persone. Inoltre, i social possono essere utilizzati anche per ribadire l’importanza della sostenibilità, educando le persone al rispetto dell’ambiente.
Come ha affermato Seth Godin nel suo bestseller Questo è il marketing, il marketing, quello vero, non cerca di approfittarsi dei clienti per perseguire il proprio interesse, bensì «è l’atto di far accadere il cambiamento». Lush ha forse perso un’occasione preziosa per portare un cambiamento positivo nel mondo dei social media? Dopotutto, Lush se ne va, ma i giovani restano.